sabato 28 agosto 2010

Shirdi Sai Baba: l'incredibile Santo di Shirdi (terza ed ultima parte)



Il suo insegnamento fu essenzialmente l'Amore. Diceva che il giorno che il discepolo avesse realizzato cos'è veramente l’Amore, avrebbe automaticamente ottenuto la Rivelazione. E insisteva sempre sul fatto che se si riusciva a vedere Dio in tutto il Creato, sarebbe risultato assurdo il litigio e l'odio, divenendo di fatto impossibile provare risentimento verso qualcuno. La strada per raggiungere tutto ciò veniva da lui indicata come l'assoluto arrendersi a Dio. Con lui quindi ebbe grande impulso la via tradizionale indiana della Bhakti (la via della devozione e dell'amore).
Per la compassione innata in questo grande maestro, egli sapeva che la lotta per purificare le nostre emozioni ci avrebbe stancato; allora egli sosteneva di affidarsi a Dio con pensieri di amore e di resa. Invece di cominciare dal fondo lottando per salire, Shirdi Sai Baba ci consiglia di cominciare accettando Dio come un assioma spirituale. Il Divino diventa quindi il punto di partenza, il nucleo dal quale noi progrediamo per il conseguimento dell'amicizia e fratellanza degli uomini. Questa è una premessa confortante e anche gratificante, perché così siamo sicuri che quando l'anima dell'aspirante muove il primo passo verso Dio, l'Onnipotente si affretta a prenderlo sotto la Sua eterna protezione.
Consapevole della bellezza e del potere che risiede nella devozione che è tesa al Divino, Shri Sai Baba esortava uomini e donne ad adottare la Bhakti (Devozione) come la sadhana più gratificante. Comunque non si deve pensare che Shirdi Baba denigrasse in alcun modo il valore e l'importanza di altri percorsi. "Dopo tutto, il fine è lo stesso", dichiarava Shirdi "non ha importanza tramite quale delle varie strade cerchi di raggiungerlo". Infine la ricerca e il cercatore diventano uno assieme a tutti i ricercatori che anelano a raggiungere la Luce comune. La Bhakti o amore è il più naturale e vitale sentimento del cuore umano. Amare ed essere amato rientrano nel fine di ogni normale esperienza individuale, e nessuno è esente dal bisogno di coltivare l'amore. Come un vero e sensibile psicologo, Sai Baba riconobbe che il bisogno di adorare è proprio del cuore umano e che la sadhana basata sulla devozione (Bhakti) potrebbe veramente diventare la base per un dialogo interreligioso.
Shirdi Sai Baba morì improvvisamente il 15 ottobre del 1918, alle 2 e 30 del mattino, mentre era seduto insieme ai suoi devoti. Semplicemente reclinò la testa sulla spalla del devoto che gli sedeva vicino e spirò.


Murti di Shirdi alle Mauritius: la vibhuti prodotta è di color rosa.

venerdì 27 agosto 2010

Guruji in giro per l' Europa

Come magari sapete, Guruji e' in giro per l' europa...
Il viaggo è iniziato la settimana scorsa; siamo partiti per la Svizzera, poi abbiamo proseguito per la Finlanda dove, come in Svizzera, siamo stati ospiti in casa di devoti. 
La particolarità del viaggio è stata la presenza del pandit Satya Narayana Dasa che durante ogni Darshan,  ha parlato di diversi argomenti riguardanti la spiritualita'
Ecco a voi qualche foto e un breve riassunto degli eventi...
Della Svizzera ho solo questa foto del lago vicino al quale eravamo...










ecco una foto dell'arrivo in Finlandia







abbiamo visitato una chiesa ortodossa...

e dopo il Darshan,  siamo partiti per Praga...
dove abbiamo visitato il famoso castello "Karlstein"che è piaciuto molto anche a Guruji .

Il giorno dopo Guruji ha avuto un' intervista con un canale televisivo locale che tratta argomenti spirituali, e poi  con un po' di ritardo:) è arrivato nella sala del darshan piu' che piena...
Piu' di 600 persone sono venute per il darshan, due sale erano stracolme e c'era una coda di persone che arrivava fino sulla strada.
La trasmissione via internet non ha funzionato a causa della rete lenta...ci scusiamo e speriamo che la prossima volta vada meglio.
 


Fra un' ora ci sarà un altro darshan qua a Vienna; poi ritorneremo a Springen...

giovedì 19 agosto 2010

Shirdi Sai Baba: l'incredibile Santo di Shirdi (seconda parte)


Di carattere gioviale, Shirdi Sai Baba amava parlare e scherzare con i suoi numerosi fedeli. Vestiva come un Musulmano e portava i segni della casta come un Hindu. Con la stessa grande gioia e come un bambino celebrava le feste di ambedue le comunità. Se i protagonisti Hindu provavano un senso di orgoglio nel pensiero che secondo le loro usanze Baba teneva sempre acceso il sacro fuoco davanti a sé, essi erano anche forzatamente costretti ad ammettere che dopo tutto egli viveva in un masjid (moschea). Egli citava il Corano e deliziava i suoi fedeli Musulmani, per poi lasciarli interdetti con la sua profonda Hindu shastras (conoscenza). Egli stesso si chiamava fachiro e sulle sue labbra risuonava costantemente la magia "Allah Malik" (Dio Re). Ma poi egli si chiamava anche Brahamino puro, e mostrava una notevole abilità in tutte le pratiche yoga. Per lui, e non si stancava di ripeterlo, Rama (il Dio degli induisti) e Rahim (il Dio dei Mussulmani) erano la stessa ed unica Divinità. Era un magnifico tributo alla sua luminosa presenza che i più famosi membri ortodossi di ambedue le comunità si prostravano ai suoi piedi. Forse un tale fenomeno è ancora sconosciuto nella storia, dove queste due comunità hanno venerato un Profeta con la stessa venerazione e con la reciproca tolleranza per l'altrui modo di adorazione.

Il suo insegnamento orale avveniva generalmente tramite parabole, ma l'insegnamento più profondo, quello che attirò su di lui la profonda devozione dell'intero Paese, avvenne tramite l'esempio della sua vita.

Sebbene nel corso degli anni somme sempre più ingenti di denaro e offerte arrivassero alla sua residenza, egli visse sempre nella più assoluta povertà, andando ogni mattina personalmente a mendicare il cibo per la giornata. Non ebbe mai un guardaroba, ma usava sempre lo stesso straccio di cui egli stesso rammendava e rattoppava i buchi sin tanto che qualche discepolo lo obbligava a sostituirlo con uno nuovo. Tutto quello che arrivava, veniva immediatamente regalato a chi ne aveva bisogno. Non predicò mai la povertà ai sui discepoli e non chiese a nessuno di seguire il suo stile di vita. Non pose nemmeno divieti sul cibo che ciascuno poteva mangiare, anzi, a volte sforzò qualche bigotto a mangiare ciò che la sua religione gli vietava.

Era sempre raggiungibile da chiunque, 24 ore al giorno, sempre pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Era solito chiedere ogni giorno ai discepoli più ricchi dalle 4 alle 100 rupie. Denaro che immediatamente ridistribuiva tra i discepoli più poveri. Richiesto sul perché lo facesse, rispose che chiedeva solo a coloro che gli venivano indicati dal Fakir (Dio), ma che in cambio del denaro ricevuto lui era obbligato a tornare qualcosa di valore dieci volte superiore.

mercoledì 18 agosto 2010

Shirdi Sai Baba: l'incredibile Santo di Shirdi (prima parte)


Sabato 18 settembre Sri Swami Vishwananda compirà una cerimonia del fuoco (Yagna) presso il Centro d'Ompio in Italia, dedicata al santo indiano Shirdi Sai Baba. Per chi non conoscesse questa figura perlatro molto venerata in India, ecco un breve resoconto della "vita terrestre" di un'Incarnazione Divina.

Sai Baba di Shirdi è oggi una delle figure più venerate in India, sia dalla componente Musulmana che da quella Indù ed è considerato come un'incarnazione dell'Amore.
Scrivere una biografia sommaria di santi è molto difficile, ma le difficoltà diventano veramente insormontabili quando si ha da trattare con la vita dell'incredibile Santo di Shirdi. I primi anni della vita di Sai Baba sono avvolti da contraddizioni e misteri. Per giunta, gli piaceva coltivare il senso di mistero e incertezza che aleggiava sulla sua nascita, la sua famiglia, gli eventi e avvenimenti della sua prima infanzia. Infatti Shirdi Baba è uno di quei rari santi della cui nascita e famiglia non c'è una vera documentazione. Tutto quello che è storicamente conosciuto è che Shirdi Sai Baba arrivò nel villaggio di Shirdi quando era un ragazzo di sedici anni, e visse laggiù per circa quattro anni. Poi improvvisamente sparì per un po'di tempo, e dopo un lasso di altri quattro anni ritornò a Shirdi all'incirca nell'anno 1859. Da allora egli rimase nel luogo da lui prescelto per un ininterrotto periodo di circa sessant'anni finché non raggiunse il suo mahasamadhi nel 1918. Ma dove e quando questo giovane ragazzo nacque, da dove proveniva, non fu mai definitivamente chiarito.





Immagini di Shirdi Sai Baba ricoperte di vibhuti nell'ashram di Guruji alle Mauritius.

Secondo una leggenda, peraltro non confermata, sarebbe nato nello stato di Nazim da una famiglia di Bramini. Si suppone che essendo stato abbandonato dalla sua famiglia, sia stato poi allevato da un fachiro; in seguito alla morte del fachiro sarebbe stato preso in casa dallo Zamindar (raccoglitore di tasse) di Selu che lo allevò insegnandogli i principi della sua religione. Come già detto però non vi è alcuna conferma storica di tale origine e lo stesso Shirdi Sai Baba non ne fece mai cenno.
L'unico dato certo è che, all'apparente età di 16 anni, fece la sua prima comparsa a Shirdi (piccolo villaggio nello stato del Maharastra, India) al seguito di un corteo matrimoniale. Il proprietario del campo, tale Baghat Mhalsapati, dove si fermò il carro che trasportava Sai Baba, quando lo vide scendere lo salutò dicendo: 'Benvenuto Sai'. Da quel giorno il suo nome fu quindi Sai Baba di Shirdi. Era l'anno 1859.

martedì 17 agosto 2010

Mudra: il loro mistero sfiora il Divino




Il ritorno di Sri Swami Vishwananda in Italia a settembre, sarà costellato da eventi il cui scopo è quello di sostenere ed incoraggiare i ricercatori spirituali sinceri. Insegnamenti di pratiche spirituali accessibili a chiunque, conversazioni spirituali in grado di chiarire, aiutare, scoprire la parte divina dentro di noi, rituali di purificazione il tutto sotto l’ amorevole guida di Swami.

Come è successo per gli eventi di Merano e di Jesolo, cercheremo, attraverso il blog, di dare alcune informazioni “in preparazione” degli incontri di settembre.
Parleremo in particolare dei mudra e dello yagna, quest’ultimo dedicato alla figura, purtroppo non molto conosciuta in Occidente, di un grande Santo indiano: Shirdi Sai Baba.

Iniziamo quindi con il corso sui mudra.
In questo giorni abbiamo terminato di tradurre la dispensa che verrà data ai partecipanti al corso, e vi possiamo già dire che i nuovi mudra sono bellissimi ed interessantissimi.
Ricordatevi che tutti gli insegnamenti che ci vengono trasmessi direttamente da un Maestro auto-realizzato custodiscono sempre al loro interno la Sua grazia e benedizione, che si attiva quando mettiamo in pratica queste conoscenze spirituali.

I MUDRA


I mudra sono posizioni delle mani o del corpo che stimolano il sistema nervoso fisico, le nadi energetiche ed il corpo mentale ed emozionale. I mudra influenzano inoltre le funzioni fisiche del respiro, i processi del cervello e le funzioni interne del sistema nervoso unitamente ai vari terminali nervosi del sistema nervoso simpatico e parasimpatico che influenza il sistema respiratorio.

I mudra, chiamati anche yoga delle mani, hanno in realtà al loro interno una forza molto più potente di un “semplice” yoga, perché lavorano non solo sul corpo fisico ed energetico ma, in associazione ai mantra, sono portatori di grandi benefici spirituali.

I mudra sono di grande importanza: sono innumerevoli le immagini di molti grandi maestri con le mani in pose specifiche, che rafforzano e sottolineano l'importanza dei mudra.

Sulle icone cristiane spesso vediamo Cristo con il Prana Mudra (Dare vita).


Nella tradizione Hindu, Krishna è spesso rappresentato con l' Abhaya Mudra (simbolo di protezione, benedizione e dispersione della paura) così come la maggior parte delle divinità indiane.








Mentre il Buddha posa con quello che si può dire il mudra più conosciuto: il Gyaana Mudra (conoscenza e saggezza).





Praticare i mudra richiede uno sforzo minimo ed è possibile praticarli in qualsiasi tempo e luogo, senza alcun problema.

Nonostante lo stress che spesso satura la nostra vita, siamo costretti a vivere di tanto in tanto dei periodi di riposo ed attesa. Cosa succede al nostro umore quando ci troviamo bloccati in mezzo al traffico o in fila davanti ad uno sportello, oppure quando scopriamo di aver perduto il treno o stiamo a girare i pollici davanti al computer, quando siamo a letto con l’influenza?
I momenti che potrebbero diventare occasione di noia, fastidio, conflitti interiori o frustrazione possono invece diventare occasione di rigenerazione e comunione con se stessi grazie alla pratica dei mudra.

MUDRA è un termine che racchiude molti significati. Indica un gesto una posizione mistica delle mani, un sigillo o persino un simbolo. Le posizioni simboliche delle dita e del corpo possono raffigurare vividamente alcuni stati o processi della consapevolezza; viceversa posizioni specifiche sono in grado di evocare gli stati di consapevolezza che simboleggiano. I mudra impegnano alcune zone del cervello e/o dell’anima e allo stesso tempo esercitano una specifica influenza su di esse.



Ogni area della mano è una zona di riflesso di una parte associata del corpo e del cervello. Possiamo dunque considerare le mani come uno specchio del nostro corpo e della nostra mente.

Non si può comprendere sino in fondo l’essenza dei mudra, perché il loro mistero sfiora il Divino. Ogni mudra crea uno speciale collegamento con la consapevolezza cosmica.

sabato 14 agosto 2010

"Se siete in sintonia con la Madre, Lei si manifesterà"



Ed ecco l'ultima parte dell'interview, dedicata, non a caso, alla Madre Divina.


Domanda
: Io invece volevo chiedere come mai in Italia c’è questo risveglio questa attenzione verso la Madonna, e come mai in Italia ci sono tanti posti dove è apparsa.

Guruji: ebbene , diciamo che in Italia o nella zona est del mondo, non prendiamo solo l’Italia, ma l’est in generale, le persone sono più di cuore.
Dov’è situato il nostro cuore?

Risposta: Nella parte sinistra del corpo.

Guruji
: nella parte sinistra. È cos’è la parte sinistra?

Risposte: È la madre
È la parte femminile
È il principio femminile

Guruji: La parte femminile
La parte sinistra di ognuno di noi è la parte femminile ed il cuore è situato nella parte femminile. Per questo si è capaci di amare. In oriente molte persone si fanno guidare dal cuore e in occidente le persone si fanno guidare da?... dalla mente. Per questo in Occidente le persone corrono sempre dietro alle cose materiali. Perché la maggior parte di loro è nella mente… mentre cose come la famiglia, sono considerate meno importanti; trattare con le emozioni, con i sentimenti è molto meno importante. Invece in oriente le persone vivono felicemente, hanno poche cose ma sono felici. E la famiglia è molto importante, prendete l’Italia per esempio. Le persone sono principalmente in questo sentimento e questo sentimento proviene dal cuore. Dove il cuore è in azione la madre è presente. È automatico, perché chi ci può capire meglio? Chi ci capisce di più? È sempre la madre che capisce il figlio meglio del padre.


Icona che rappresenta la "Madonna della Tenerezza"

Un figlio va dalla madre e le racconta qualcosa, la madre dirà, va bene non ti preoccupare…ma quando il figlio va dal padre e gli racconta la stessa cosa, il padre dirà esattamente l’opposto della madre. Ma dopo un po’ di riflessione dopo un po’ di tempo, anche il padre arriverà allo stesso punto. Questa è la cosa bella dei genitori. Perché la madre non giudica, il cuore non giudica, ma il padre, la parte mentale, è il potere della forza, da dove proviene il giudizio.
Ieri quando stavamo celebrando il matrimonio, gli sposi hanno girato intorno al fuoco. Il simbolo del girare intorno al fuoco è che essi stanno offrendo tutto al Divino, al fuoco stesso, Agni Dev, il testimone del matrimonio. Quando girano intorno al fuoco lo fanno normalmente per 7 volte. Questo simboleggia il 7 chakra. In quattro di questi giri è la donna che va per prima. E solo in 3 è l’uomo. Il rapporto è 4 a 3. E ogni volta che noi nominiamo una divinità…non diciamo mai Krishna Radha, ma diciamo sempre RadhaKrishna, RadheShyam, OmaShankara, LakshmiNarayanaya, SitaRam. L’aspetto femminile gioca un ruolo grande, ricordando che il mondo è creato attraverso il potere della Madre Divina.

Maria Grazia a Vittorio: hai capito perchè devi obbedire?
(scroscio di risate)
Guruji: well, in Italy you have to listen to the mama.
(ancora risate)

Guruji: Perchè in Italia (la Madre Divina ndr) è più presente? (adesso ci arrivo!), perché vedete, le persone sono più vicine alla madre. Quando pregate Gesù, Lui è in qualche modo un po’ lontano. È impegnato. Ma quando pregate la Madonna è come se sentiste che Lei sta veramente ascoltando.
In Olanda c’è stato un meeting di tutti i vescovi e preti e un vescovo indiano ha raccontato: “ai miei parrocchiani non piace riferirsi a Gesù, ma gli piace molto pregare la Madonna”
Anche i non cristiani pregano la Madonna. A Marsiglia ho visto anche i musulmani pregare la Madonna. Perché Lei è la Madre di tutti. Ecco perché di tanto in tanto la Madre si mostra. Se siete in sintonia con Lei, naturalmente ci saranno dei risultati, e naturalmente Lei si manifesterà. Per questo appare spesso.

Apparizione della Madre Divina durante il Navaratri 2009.










Apparizione della Madonna durante un viaggio in Italia.












Domanda: Un’altra domanda che io volevo fare è: a volte pensando a Lui (Guruji), ma capisco che Lui è un simbolo, viene una nostalgia profonda che ti fa venire la voglia di tornare qua. Cos’è questa cosa che ti fa dire non mi basta la foto, non mi basta pensarlo, io devo andare a Springen…

Guruji
: è sempre così. Vedete, dove vi è un fiore con molto nettare, ci saranno sempre api che vengono da lontano per raccoglierlo. È sempre così.

L'Amore della Madre Divina

Domani domenica 15 agosto, celebreremo qui a Shree Peetha Nilaya l'Assunzione di Maria in Cielo(o anche Dormizione).

Lo scorso anno, durante la liturgia a Lei dedicata, era presente solo un piccolo gruppo di residenti. La celebrazione, molto semplice ed intima, si concluse con una breve processione durante la quale una bellissima icona della Madonna venne trasportata lungo la proprietà dell'ashram, accompagnata da inni dedicati alla Madre Divina. Una volta tornati nella cappella, l'icona fu di nuovo posta sul piedistallo, circondata dai fiori che ognuno di noi aveva potuto offrire durante la cerimonia. Terminati i riti, alcuni di noi si fermarono nella cappella, in meditazione o in preghiera. L'atmosfera e l'energia erano indescrivibili, e la presenza della Madre tra di noi era quasi palpabile. Non ricordo chi per primo si accorse di ciò che stava succedendo, ma la notizia si diffuse in un baleno in tutto l'ashram: l'icona aveva cominciato a rilasciare olio profumato, che stava lentamente scendendo verso il volto di Maria e del Bambin Gesù.

Qualche tempo dopo a Guruji fu posta questa domanda proprio in relazione a questa icona: perchè questo fenomeno accade? perchè la Madonna "rilascia" olio profumato? La risposta di Guruji, seppur detta con il Suo solito tono noncurante e con il sorriso sulle labbra, ebbe comunque un impatto fortissimo: "Oh, è perchè la Madre si sta sciogliendo davanti all'amore dei suoi bambini." In quel momento pensai a quel piccolo gruppetto di "bambini" che in modo semplice e in un certo senso anche ingenuo (proprio come bambini), avevano trascorso un paio d'ore a cantare il proprio Amore per la Madre Divina. Ed Ella aveva risposto...

venerdì 13 agosto 2010

"Tutti sono vicini a Dio"

Domanda: Io volevo chiedere la conferma di un pensiero che ogni tanto mi gira per la testa. La differenza che c’è fra una persona normale, un santo, ed uno che è ancora più avanti dei santi, è ancora più vicino a Dio…

Guruji: C’è differenza. Te lo spiego. La differenza tra un normale essere umano, un santo ed un avatar…Vedete, ci sono molti avatar che vengono…la differenza è che una persona è lontana dal realizzare che è uno con Dio; un santo è qualcuno che ha già lavorato per vite e che ha raggiunto un certo grado di spiritualità, ma nella vita che sta vivendo sa che è tuttavia limitato a certe qualità soltanto. Un avatar o Sat Guru è onnipresente, onnisciente; queste qualità non sono presenti in un santo e in una persona normale.

Domanda: si potrebbe dire in altre parole che più una persona riesce ad esprimere amore più è vicina a Dio?

Guruji: tutti sono vicini a Dio. Perché Dio risiede in ognuno. Perciò ognuno di noi è vicino a Dio.

giovedì 12 agosto 2010

“Morire al mondo esterno”




Sabato 24 luglio, il giorno prima del Gurupurnima, il gruppo di italiani che si trovava a Shree Peetha Nilaya, si è goduto una interview, breve ma intensa, con Guruji. Grazie ad Avadut ed al suo inseparabile mini registratore, abbiamo potuto registrare il colloquio.
Ecco quindi la prima parte della trascrizione e traduzione di ciò che gli italiani hanno chiesto e delle risposte di Guruji.

Guruji: Qual è la prima cosa da fare per poter essere padrone del proprio cuore?

Risposta: Amare

Guruji: sì, ma amare non è sempre facile. Prima bisogna controllare i sensi. Controllare i 5 sensi è molto importante. Quando i 5 sensi sono sotto controllo allora sei capace di controllare la mente. Quando controlli la mente, anche l’intelletto sarà sotto il tuo controllo. Solo allora sarai capace di controllare anche il tuo cuore. Non crediate che sia impossibile. È possibile. Quello è il luogo da cui proviene l’Amore. Quando siete innamorati, non vedete niente. Non vi accorgete della vostra mente, non capite le vostre azioni, i vostri sensi, niente! Perchè? Perché il cuore prende il comando, l’amore prende il comando, no? Non si tratta di guardare alla situazione con l’intelletto. Perché quando siete innamorati la vostra mente non è in azione. Cos’è che è in azione? È il cuore. Bisogna imparare ad essere sempre in questo Amore, non solo all’inizio dell’innamoramento per mesi e mesi, e poi improvvisamente questo amore che è così elevato, comincia a calare. È quello che succede nel mondo, no? Se stai sempre in questa frequenza di Amore, l’Amore deve essere direzionato verso Dio. Perché potete avere qualsiasi altra cosa…qualsiasi altra cosa, ma vi è sempre una certa insoddisfazione in questa situazione, questa situazione chiama solo insoddisfazione.

Ecco perchè, vedete, si dice che una volta assaggiato il nettare Divino, l’Amrita, tutto il resto scompare. Perché nulla può essere paragonato all’Amrita. La stessa cosa quando assaggi l’Amore di Dio: dissolve ogni cosa. Mantenere questo amore è molto importante per poter controllare i sensi, e controllare la mente. E poi poter controllare il cuore.

Domanda: L’amore scaturisce, se ho ben capito, quando hai il controllo dei sensi… automaticamente nasce l’amore…oppure, cos’è che fa scaturire l’amore e dopo il controllo dei sensi: cioè, cosa viene prima? per raggiungere l’amore in sostanza…

Guruji: se si è nel mondo, il controllo dei sensi esterni è primariamente importante. Ma se si è su un sentiero spirituale, l’Amore è già presente. E allora l’Amore conquisterà il controllo dei sensi, il controllo della mente, e questo succederà automaticamente. Quello che intendo, con persone nel mondo esterno, è persone che non sono su un sentiero spirituale. Perché succede automaticamente? Perché la vostra concentrazione non è all’esterno, voi vi concentrate principalmente su Dio e sul vostro sentiero spirituale, sulla ricerca.

Domanda: una volta ho avuto una piccolo esperienza di questo amore. Ma poi è scomparso…

Guruji: sì è vero. Ma a dir la verità non è scomparso, questo Amore è ancora lì. Dico sempre che almeno una volta nella vita tutti sperimentano questa bhav*: il fatto è che le aspettative dell’uomo sono troppe, ma questo Amore…perché questo amore non riguarda le aspettative del mondo esterno, serve ad aiutarci a crescere internamente. La mente dell’uomo è sempre…vedete, la mente corre dietro agli oggetti esterni, la mente è un qualcosa che deve essere concentrata all’esterno, per dirti come dovete comportarvi con il mondo esteriore, specialmente se lavorate e avete i vostri doveri nel mondo, la mente è molto importante ma voi dovete avere la mente sotto controllo.



Una volta che hai percepito questo amore, esso si è assopito all’interno perché dov’è il focus della tua vita? Anche ora se ti concentri puoi far rivivere questo amore dentro di te e sentendolo di nuovo scoprirai che esso è proprio lì, non ti ha mai lasciato.

Intervento: Perchè mi sento come morta…Non sento questo Amore…

Guruji: Questo succede perchè ogni tanto dovresti “morire” al mondo esterno e ritirarti in te stessa completamente. Come si può morire al mondo esterno?

Risposta: cancellando gli attaccamenti?

Guruji: a dire il vero, si dovrebbe praticare almeno, almeno per 15 minuti ogni giorno, chiudendosi al mondo esterno. Facendo questo si impara a controllare l’inspirazione e l’espirazione. Anche solo 15 minuti non di più. E gradualmente sentirai nuovamente questo amore. Diciamo 15 minuti…anche se sono 10 va bene, anche se sono 5 minuti, va bene…perchè di questo momento non è importante la quantità bensì la qualità. Ho detto di dimenticare, in questi 5 minuti, veramente tutto. In questi 5 minuti o 10 o 15, non dovreste pensare neanche di avere un corpo, godetevi semplicemente l’inspiro e l’espiro; e qualsiasi cosa passi per la mente, certo all’inizio sarà difficile, lascialo passare, non trattenetelo.

*stato divino dell’essere che va oltre la comprensione della mente umana

mercoledì 11 agosto 2010

Storia di un matrimonio italiano a Shree Peetha Nilaya. (seconda parte)

Guruji aiuta la sposa a sistemare il velo.

L’attesa non risulta vana, ma una buona occasione per riprendere fiato. Dopo circa un’ora Guruji decide che è arrivato il momento. Nel tempio tutto è pronto. La cerimonia è veramente per pochi intimi e l’atmosfera è meravigliosa. Guruji inframmezza la cerimonia con spiegazioni del rituale stesso. Ci tiene a sottolineare che quando ci si unisce in matrimonio davanti a Divino, non è come un foglio di carta che si può strappare quando si è stufi. È per sempre.
Ecco alcuni dei momenti più significativi della cerimonia.



Vivaaha: Il rito nuziale inizia con la promessa di matrimonio che entrambi gli sposi ripetono seguendo le istruzioni di Guruji. Un lembo di stoffa viene allacciato al sari di Ada e lo sposo dovrà tenere saldo nella mano, durante tutta la cerimonia, l’altro lato del lembo. Ada e Iginio si scambiano le ghirlande di fiori.


…si prendono per mano e gettano offerte rituali, Samagree, nel fuoco sacro invocando benedizioni sulla loro unione


Agni Parinaya. Gli sposi per mano camminano 3 volte intorno al fuoco sacro recitando inni vedici per la prosperità, la fortuna e la fedeltà della coppia.
Asmarohana. Al termine di ogni giro intorno al fuoco, Iginio sale su di una pietra apposita, recitando una preghiera per la fermezza della loro unione, al termine della quale Ada appoggia la punta del piede destro sulla stessa pietra.





Saptapadi.
La parte principale e centrale del rito, i sette passi. Gli sposi compiono insieme sette passi intorno al fuoco sacro, lungo un percorso segnato da sette mucchietti di riso, fiori e altri simboli di prosperità sui quali procede per 4 volte la sposa e per 3 volte lo sposo, ed ad ogni passo Guruji recita invocazioni per la futura vita coniugale di Ada e Iginio. Al termine gli sposi sono marito e moglie.

Suhaag. Lo sposo pone una polvere rossa, Sindoor, nella scriminatura centrale dei capelli della sposa e sulla fronte, a simbolizzare la sua nuova condizione di donna sposata.









Aashirvaad. Gli invitati lanciano petali di fiori verso la nuova coppia.










Lo scambio degli anelli.














Grazie Guruji.


































Le congratulazioni degli amici.














UNA COPPIA BELLISSIMA!

lunedì 9 agosto 2010

Gurupurnima a Springen Luglio 2010

Storia di un matrimonio italiano a Shree Peetha Nilaya

I giorni del Gurupurnima sono stati intensissimi qui a Shree Peetha Nilaya. Il gruppo di più di 20 italiani che è giunto quassù in Germania per rendere omaggio alla figura del Guru nella forma di Sri Swami Vishwananda, ha avuto molte sorprese. Oltre ai previsti incontri con Guruji per le interview personali, il darshan e naturalmente i festeggiamenti del Gurupurnima, si sono goduti eventi inaspettati quanto piacevoli come una interview di gruppo solo per gli italiani e un improvvisato ma riuscitissimo matrimonio!
I due sposi, Ada e Iginio, stavano pianificando da un po’ l’eventualità di coronare il sogno di un matrimonio celebrato da Guruji, e già un paio di mesi fa Guruji aveva dato il Suo consenso, mettendo in moto, nella nostra mente, molti piani e progetti per un classico matrimonio all’italiana: il che significa grande festa con musica cibo allegria e soprattutto tanti invitati!
Ci sono occasioni in cui, più di altre, risulta chiaro a tutti noi che avere a che fare con Guruji non è mai noioso e non vi è nulla di scontato…Questo matrimonio ne è stato un classico esempio. Ecco la prima parte del resoconto di un matrimonio italiano celebrato a Shree Peetha Nilaya.


GLI SPOSI!

Durante l’interview tenuta nel pomeriggio, i due sposi avevano rinnovato la richiesta di essere uniti in matrimonio da Guruji, ed Egli aveva riconfermato la Sua disponibilità. Alla richiesta di Ada ed Iginio di una data per la celebrazione, Guruji risponde lasciando a loro la scelta; ma, mostrando piena fiducia in Swami, gli sposi si affidano completamente ad una Sua decisione…così dopo questo rimbalzare di richieste, Guruji prende la decisione finale ed esclama: “Questa sera!”. Nei numerosi secondi di silenzio che seguirono ognuno di noi fu preso dai propri pensieri. I miei si sintetizzarono nella frase: “Questa sera?? Abbiamo bisogno di almeno 2 mesi per organizzare un matrimonio come si deve!” E Guruji con una nota di ironia: “Ah, un matrimonio grande come si fa in Italia, vero?” ed io “Certo!” e Lui, con un sorriso smagliante: “Oh, anche alle Mauritius si fa così!” ed io: “Appunto!” Ma la forza delle tradizioni non ha avuto la meglio e usciti dalla sala delle interview si è scatenato il finimondo: il matrimonio si sarebbe tenuto quella sera stessa. L’orario? Un dettaglio senza importanza che Guruji si era ben guardato dal chiarire. I vestiti da cerimonia? Naturalmente quelli classici della tradizione indiana: doti per lo sposo (“che cos’è?” mi chiede Iginio) sari rosso per la sposa (dove si può trovare? Nel bazar, che naturalmente è chiuso…); gli anelli? (“questo è affar mio” la rassicurante risposta di Guruji); i dolci? (preziosissima Bhagyshri la quale nonostante sia presissima nel preparare il prasad per il Gurupurnima, si è accollata anche questa incombenza); le ghirlande di fiori per gli sposi? (ecco coinvolta Urmilavati in questo compito); lo yagna? (Kalyani, occupatissima nel gestire la giornata delle interview, si è improvvisamente trovata catapultata nell’organizzazione del matrimonio); le foto? (Binodini viene assoldata senza esitazione); gli invitati? Solo pochi intimi, decisione di Guruji. Le ore corrono velocissime: distribuiti i vari compiti, raccolto il materiale necessario, gli sposi vengono mandati in albergo per prendere ciò che manca…

Il bellissimo sari rosso ed il doti vengono buttati in lavatrice e poi nell’asciugatrice; dopo quasi un paio d’ore trascorse nell’organizzare i dettagli, mi ritrovo in camera a stirare gli abiti da cerimonia, quando una trafelata mataji bussa alla mia porta e mi dice che Guruji mi sta cercando. Lo trovo nella hall, che cerca di comunicare con i due sposi dall’aria piuttosto sconvolta; motivo: chissà come, i due non hanno trovato la via per tornare all’albergo e per quasi due ore hanno vagato per le strade dei dintorni…risultato: non sono assolutamente pronti per la cerimonia. È di nuovo tutto un correre: nel bazar assieme a Guruji per trovare ciò che manca allo sposo, alla ricerca di sapone ed asciugamani per gli sposi, alla ricerca di chi aiuterà lo sposo ad indossare il doti…alla fine tutto sembra definito. I futuri sposi si dividono: Anashuya si prenderà cura dello sposo, io della sposa. Corro a prendere il doti già stirato, corro a portarlo ad Anashuya, corro a portare il necessario alla sposa, corro a finire di stirare il sari, ed infine corro ad aiutare la sposa ad indossare il sari. Nel bel mezzo dell’operazione di vestizione, lo sposo fa capolino in camera informandoci con educazione che tutti stanno aspettando; io rispondo che è normale che la sposa si faccia attendere; sì certo, dice Iginio, ma anche Guruji sta aspettando. In ogni caso, rispondo io, la cerimonia non inizierà sino a quando la sposa non è pronta, punto e basta. Aver fatto attendere tutti quanti ne è valsa la pena: Ada, splendida nel suo sari rosso, si muove con una grazia ed una sicurezza che mi fa pensare non sia la prima volta che indossa un capo che può essere veramente difficile da gestire. Arriviamo nel tempio giusto per la fine delle preghiere serali: prontissimi! Guruji chiama i due sposi e pone loro in privato alcune domande che determinano la possibilità o meno di celebrare il matrimonio. I due sposi passano il test. Al termine di questo breve incontro Guruji, più o meno inaspettatamente, materializza due splendidi anelli: uno con una meravigliosa pietra arancione per la sposa, con un’enorme pietra viola scuro per lo sposo. Poi…attendiamo. Trascorre almeno un’ora in attesa che Guruji dia il via alla cerimonia...


LE DAMIGELLE IN ATTESA...


FOTO DI GRUPPO NEL TEMPIO...MATRIMONIO SOLO PER POCHI INTIMI!

venerdì 6 agosto 2010

Il ruolo del Guru (terza ed ultima parte)



Questo è per mostrarvi come ci si può ingannare con certe dicerie, certi pettegolezzi, ingannare se stessi e non ragionare più, senza conoscere la verità, senza sapere ciò che si vuole veramente. Imparate ad ascoltare il vostro cuore perchè in ciò che dice la gente c'è sempre un certo grado di falsità, ma in qualunque cosa sentite dentro di voi, lì certamente c'è la verità. Per questo si dice che seguire la propria intuizione è molto importante nel cammino spirituale, sviluppare la capacità intuitiva dentro se stessi è molto importante e vi condurrà al vostro obbiettivo nella vita e a capire che avete bisogno di qualcuno che ne ha già raggiunto il controllo. Avete sempre bisogno di un maestro, di un Sat Guru. Prendete il nome di qualsiasi divinità, il nome di Rama, di Krishna, tutte hanno un Guru, tutte hanno un maestro che le guida, sono perfette incarnazioni del Divino. Esse avrebbero potuto dire: “Va bene , non abbiamo bisogno di un maestro” e basta, ma in verità hanno mostrato che nella vita c'è bisogno delle benedizioni di un Guru e il modo di riceverle è attraverso il satsang e la sua compagnia.

Perchè la gente va da un maestro e riceve ciò che il maestro da? Perché il maestro è portatore dell’ Amrita, il nettare. Anche quando non lo percepiamo con la mente, noi lo riceviamo attraverso il Satsang, attraverso la nostra conversazione state ricevendo qualcosa e ciò che ricevete contribuisce al vostro avanzamento. Ciò che si riceve, anche se non ne siete consapevoli, è l'Amrita. È questo nettare che le api raccolgono venendo da lontano e che raccolgono dal fiore di loto o da certi fiori. Non tutti i fiori hanno la stessa capacità di miele dentro di loro, non tutti i fiori hanno la stessa capacità di dolcezza racchiusa in loro e chi lo sa?



Lo sanno solo le api, non la rana, la rana o la stupidità che crede sempre di sapere tutto. Entrambe saltano su e giù sul fiore ma non arriveranno mai a conoscere la dolcezza che vi è dentro. Per scoprirla bisogna scavare in profondità dentro se stessi, scavare nel profondo e sempre più profondamente, dove si trova questa Amrita; ed è attraverso l’aiuto di un maestro, del Guru, che voi potete ricevere questa Amrita cosicché al termine della vostra incarnazione possiate dire: “Sì, ho raggiunto lo scopo della vita.”

È come per il cambiamento; molto spesso le persone dicono: “Non posso cambiare”, dicono: “Cambierò più avanti, adesso sono giovane, voglio godermi la vita”.
No! La vita passa, non sapete quando morirete. Chi può sapere quando arriverà la morte? Non lo sapete, magari proprio adesso potrebbe cadere un meteorite e tutti quanti moriremo!
Quindi il momento di cambiare è sempre il momento presente! Questo è un grande dono. Se volete cambiare, cambiate adesso, non dite domani, non dite che siete già cambiati e, una volta finito, non dovete farlo di nuovo.
Il passato è passato, il passato è morto. Finito. Se volete fare qualcosa, è solo adesso che potete farlo. Non nel futuro, solo adesso. Così, se volete cambiare, lo dovete fare ora. Se prendete una decisione, dovete attuarla adesso. Essere nell'adesso è il dono più grande, essere nel momento presente è il dono più grande.

Gustate il nettare, gustate la dolcezza; anche se, come ho detto prima, non avete la percezione di ciò che state ricevendo, state ricevendo qualcosa che contribuirà al vostro risveglio e al vostro progresso nel raggiungimento dei piedi di loto del Signore. È la realizzazione della vita umana, del motivo per cui vi siete incarnati qui, altrimenti la vita è sprecata. Usate sempre la vostra capacità di ragionare per capire le cose. Non usate la vostra ragione per giudicare, perchè ogni volta che giudicate, c'è della stupidità. Se seguite la strada dell'amore, se seguite il vostro cuore, crescerete.
Così come è il maestro, così dovete essere voi; dovete divenire parte di questo nettare Divino così sarete capaci di diffonderlo e di donarlo a molti. E' quello che Cristo disse ai suoi discepoli: “Andate e crescete come discepoli, andate e aiutate la gente”, in questo modo anche voi crescerete.
Jai Gurudev!