lunedì 14 marzo 2016
lunedì 7 marzo 2016
I dodici Jyothyrlingam (parte 2/3)
Vaidyanath
Durante il tempo del Signore Rama, c'era un re demone con dieci teste di nome Ravana. Ravana voleva rendere la sua capitale, Sri Lanka, invincibile con la presenza di Lord Shiva. Attraverso la preghiera di Ravana, Shiva gli concesse un Jyotirlinga da portare in Sri Lanka, ma solo a condizione che ovunque fosse stato messo la prima volta, sarebbe rimasto in modo permanente . Gli Dei sapevano che se Ravana avesse raggiunto il suo obiettivo, ci sarebbero state conseguenze disastrose. Essendo Varuna, il Dio dell' acqua, entrato nello stomaco di Ravana, lo costrinse ad atterrare sulla Terra con la sua Vimana (carro volante) per rilasciare l'acqua. In termini semplici, gli Dei avevano fatto venire a Ravana la voglia di urinare. Così, come Ravana scese sulla terra, Maha Vishnu apparve sotto le spoglie di un bramino. Ravana chiese al "bramino" di tenere lo Shiva Lingam temporaneamente e di non lasciare che toccasse il suolo. Non appena Ravana si allontanò, Maha Vishnu posò lo Shiva Lingam a terra e scomparve. Dopo aver visto quello che era successo, Ravana fece penitenza a Shiva, offrendo nove delle sue teste. Il Signore Shiva fu contento della sua devozione e gli restituì. Questa restituzione potrebbe essere paragonata a quella di un medico, quindi il Jyotirlingam si chiama "Vaidyanath," che significa "medico."
Vishwanath
Il Vishwanath Jyotirlinga si trova nella città santa di Varanasi, nota anche come "Kashi" o "Benares." Si dice che Varanasi sia il luogo in cui il primo Jyotirlinga in assoluto si manifestò. E 'il luogo in cui Lord Shiva apparve come un pilastro infuocato di luce sia a Brahma che a Vishnu. Dal momento che Brahma e Vishnu stavano discutendo su chi era superiore, fecero una gara per trovare la fine della manifestazione di Shiva. Come ci si potrebbe aspettare, vinse Vishnu, poichè egli dichiarò che non c'era fine a Shiva, mentre Brahma, mentì e disse che aveva trovato la fine. A causa di questa menzogna, il Signore Shiva maledisse Brahma condannandolo a non essere mai adorato. Il Vishwanath Jyotirlingam attrae molti pellegrini, in quanto è uno dei luoghi di pellegrinaggio più popolari in tutta l'India.
Rameshwar
Dopo che il Signore Rama aveva ucciso il re demone, Ravana, si sentì infelice perché aveva ucciso un Bramino (Ravana era il pronipote di Brahma). Allo stesso tempo, il Signore Rama volle anche esprimere la sua gratitudine al Signore Shiva. Così, il Signore Rama chiese ad Hanuman di andare a prendere un lingam di Shiva a Benares. Ma perché Hanuman non arrivò in tempo per il momento propizio della preghiera, Sita Devi formò uno Shiva Lingam dalla terra che ora è conosciuto come "Rameshwar," il Signore di Rama. Anche il Lingam che Hanuman riportò è stato installato, ed è tradizione adorare il Lingam di Hanuman, noto anche come il "Kasilingam", prima dell' adorazione di Rameshwar.
Kedarnath
Dopo la battaglia di Kurukshetra tra i Pandava e i Kaurava, il Signore Krishna disse ai Pandava di cercare il Darshan di Lord Shiva. Mentre cacciava il Signore Shiva nella forma di un toro, Bhima afferrò la coda di Shiva così forte che la sua testa volò via e atterrò in Nepal. La parte posteriore stava in un luogo chiamato Kedar, ed è qui che il Signore Shiva diede il Darshan ai Pandava. Da questo evento, il Signore Shiva ha promesso di rimanere in Kedar, sotto forma di un Jyotirlinga.
domenica 6 marzo 2016
I dodici Jyotirlingams ( parte 1/3 )
Somnath
Il Somnath Jyotirlinga si trova nel Gujarat, India. La storia racconta che Chandra, il dio della luna, aveva sposato le 27 figlie di Prajapati Daksh, ma fra tutte le sue mogli, Chandra diede il suo amore solo a Rohini. A causa di questo, Prajapati Daksh maledì Chandra con la perdita completa della sua bellezza e splendore. Per consiglio di Brahma, Chandra fece grandi penitenze per compiacere Shiva. Dopo un lungo periodo di tempo, Lord Shiva benedì Chandra che avrebbe ritrovato e perso il suo splendore in cicli di quindici giorni. Da questa benedizione, si manifestò il Somnath Jyotirlinga.
Mahakaleshwar
Il Mahakaleshwar Jyotir Lingam si trova a Ujjain, India. Si dice che il re Chandrasena, che governò Ujjain, fu un grande bhakta del Signore Shiva. Un giorno, un ragazzino di nome Shrikar, fu ispirato vedendo la devozione del re e raccolse un sasso per adorarlo come Shiva Lingam. Nonostante fosse ridicolizzato da sua madre e altri, la devozione di Shrikar per il Signore Shiva crebbe. Nel frattempo, la città di Ujjain fu attaccata sia dal demone "Dushana" sia dai suoi rivali vicini. Re Chandrasena si rifugiò ai piedi di Shiva, e Shiva apparve come la forma terrificante di "Mahakala" per distruggere il demone e tutti i nemici. A causa della devozione di Shrikar, re Chandrasena, e del sacerdote locale, Vridhi, Shiva si stabilì in città come Jyotirlinga per proteggere tutti i Suoi devoti.
Omkareshwar
Ci sono alcune storie riguardanti la storia di Omkareshwar Jyotirlingam. Una di queste storie ricorda che il Divino saggio Narada cantò le glorie del Monte Meru al monte Vindhya. Sentendo questo, il Monte Vindhya divenne geloso e decise di fare sacrifici a Lord Shiva. Mahadev era contento della sua penitenza e gli concesse il vantaggio di essere più grande di Monte Meru. Si dice che il lingam Monte Vindhya adorato fu diviso in due parti. Una parte divenne il Omkareshwar Jyotirlinga, e l'altra è divenne nota come il "Mamleshwar", o, "Amareshwar."
Nageshwar
Come è narrato nello Shiva Purana, il demone Daruka, e sua moglie, Daruki, avevano imprigionato molti devoti di Shiva. Per il loro orgoglio, cercarono di porre fine a tutte le cerimonie di buon auspicio e rituali. Tra i devoti imprigionati c'era un bhakta di Shiva chiamato "Supriya." Consigliando a tutti gli altri prigionieri di cantare "Om Namah Shivaya", Supriya era diventato il bersaglio personale di Daruka. Presto, Daruka cercò di porre fine alla vita di Supriya. Quando Daruka si lanciò su Supriya per ucciderlo, in quel preciso momento, il Signore Shiva si manifestò e uccise sia Daruka che Daruki. Dalla richiesta dei suoi devoti, Shiva poi si stabilì come il Jyotirlingam che conosciamo come "Nageshwar."
Come è narrato nello Shiva Purana, il demone Daruka, e sua moglie, Daruki, avevano imprigionato molti devoti di Shiva. Per il loro orgoglio, cercarono di porre fine a tutte le cerimonie di buon auspicio e rituali. Tra i devoti imprigionati c'era un bhakta di Shiva chiamato "Supriya." Consigliando a tutti gli altri prigionieri di cantare "Om Namah Shivaya", Supriya era diventato il bersaglio personale di Daruka. Presto, Daruka cercò di porre fine alla vita di Supriya. Quando Daruka si lanciò su Supriya per ucciderlo, in quel preciso momento, il Signore Shiva si manifestò e uccise sia Daruka che Daruki. Dalla richiesta dei suoi devoti, Shiva poi si stabilì come il Jyotirlingam che conosciamo come "Nageshwar."
"Non c'è nulla che si chiama vostro. Voi siete il vostro Atma . Anche questo corpo non vi appartiene . Esso si compone di cinque elementi e questo diventerà, diventerà i cinque elementi. Ecco perché Shiva è sinonimo di distruzione, perchè vi mostra che tutto ciò che raccogliete qui, tutto quello che chiamate 'mio', alla fine non è vostro. Ciò che è vostro è solo la coscienza pura, per ottenere la quale fate del vostro meglio nella vita. "-.
Sri Swami Vishwananda
Si avvicina il momento di Maha Shivaratri! Registratevi oggi per riservare il vostro posto a Shree Peetha Nilaya: http://www.bhaktimarga.org/events/event/maha-shivaratri
giovedì 3 marzo 2016
Al nuovo tempio di Noicattaro un evento tutto italiano...
Ecco il report del week end trascorso dai devoti di Bari con Swami Pranavanada e Indrani e Antonio, responsabili italiani dei bhajan:
"É molto difficile affidare i
sentimenti alle parole, è ancor più difficile spiegare questi
sentimenti a distanza rendendo partecipi gli altri. Ci proveremo...
Venerdì 26 nel primo pomeriggio un
gruppo di devoti ha accolto Swami Pranavananda sul portone della casa di
Pustadakarini e subito è scattata la simpatia per il nostro Swami
italiano, che ci ha messo a nostro agio con un bel sorriso.
Il pranzo insieme a lui è stato un
intrecciarsi di battute, insegnamenti, degustazione dei piatti
tradizionali pugliesi preparati dalle nostre devote, e ha messo tutti
di buon umore. Pensavamo che Swami volesse al termine del pranzo
riposarsi un po' dopo il viaggio, ma non lo conoscevamo bene. Infatti, al
termine del pranzo, ci siamo rimessi in auto, destinazione Basilica di S. Nicola,
il luogo dove riposano le ossa del Santo trafugate (per questo tipo
di furti si parla di "traslazione" che è un termine che
santifica l'azione) da marinai baresi intorno all'anno mille e cento.
L'atmosfera della cripta è stata
subito avvertita dal nostro Swami e da tutti noi: ventate di amore e
devozione, ci hanno permesso di riunirci in unità trascorrendo dei
momenti sereni. Swami Pranavananda ci ha anche consigliato di andarci
più spesso, perché quel luogo è straordinario.
Il giorno successivo, sabato, presso
l'Una Hotel Regina di Noicattaro, vicino Bari, nel nuovo tempio, Swami è
stato accolto da Umberto ed Alessia, i proprietari. E' subito cominciato il seminario per le prove dei Bhajan,
tenuto da Indrani e Antonio. Dopo un'introduzione di Swami
Pranavananda, Indrani con amore attento, ci ha spiegato
sostanzialmente che cantare i bhajan è impegno e studio costante e
non improvvisazione. A questo scopo tutti i presenti sono stati messi
a dura prova, e fra steccatine, stridii, e quant'altro, qualcosa di
buono alla fine è venuto fuori... qualcosa di armonioso e espresso con
il cuore, che ci ha sorpreso. Non basta essere bravi o più
bravi degli altri per i Bhajan, bisogna anche entrare in sintonia ed
armonia con gli altri e questo è un bell'allenamento per il nostro
ego...
Una dimensione nuova si è aperta per
l'espressione della nostra devozione attraverso i Bhajan, una nuova
consapevolezza che siamo un bel gruppo intonato, e abbiamo tanta
voglia di studiare. E questo grazie alla paziente ed amorevole guida
di Indrani e di Antonio, davvero bravissimi, esperti ed attenti ad
ogni cosa.
Le ore volavano e il pranzo ha
interrotto questo piacevole studio, ed è stato offerto e preparato
dalle nostre devote.
Nel pomeriggio abbiamo tutti fatto
visita al tempio Guru Kripa Mandir, a Noicattaro. É stato
emozionante per Swami, accolto dalla famiglia Mungee, e per noi
tutti, sentire le divine vibrazioni che ancora si avvertono in quel
luogo, santificato dalla presenza di Sri Swami Vishwananda. Dopo un
breve Satsang, Swami Pranavananda ha fatto una piccola puja con lo
Shiva Lingam concesso agli italiani, con l'acqua, che poi ha dato a
bere a noi tutti.
Abbiamo riflettuto sulla particolare benedizione
ricevuta in questa regione, dove a distanza di quattro kilometri ci
sono ben due templi!
Nel pomeriggio abbiamo poi proseguito
lo studio dei Bhajan.
Il giorno successivo, domenica, alcuni
devoti con Swami Pranavananda si sono recati alla Madonna del Pozzo
di Capurso, già visitata da Sri Swami Vishwananda nel passato, dove
in un'atmosfera incantevole, in una grotta, hanno potuto percepire
l'energia della Madre Divina.
In mattinata si è concluso il
seminario che ha permesso a ciascuno dei presenti un'evoluzione nel
canto dei Bhajan.
Nel pomeriggio Swami Pranavananda ha
tenuto il suo Satsang, nel quale ha usato parole semplici, non
rivolte alla mente ma al cuore. Il tema bellissimo è stato quello
dell'incontro con il maestro, come preparazione all'incontro del
prossimo aprile con Sri Swami Vishwananda. Erano presenti persone
nuove ed eravamo in tutto circa quaranta. Al termine del Satsang,
Swami ha voluto regalare a ciascuno di noi una piantina di
coloratissime violette, simbolo della vita ed ha avuto parole d'amore
e d'incoraggiamento per ciascuno dei presenti.
Diretta sapientemente dalla nostra
Pustadakarini, in successione c'è stata la pratica dell'Om Chanting,
che ha contribuito a darci un'altra onda d'amore.
In definitiva grazie al grande lavoro
svolto dai devoti di Bari, da Indrani ed Antonio, tutto è andato per
il meglio, al termine del programma non rimaneva che salutarci felici
e con un po' di nostalgia."
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